
L’assemblea della zona pastorale di Casalecchio: una sintesi
Dopo essere stati sollecitati da Papa Francesco (cfr. E.G. n. 27) ad una “conversione/riforma” della pastorale e delle strutture perchè “diventino tutte più missionarie“, anche la diocesi di Bologna ha iniziato questo cammino di “conversione”.
Sono state stabilite nella diocesi 50 zone pastorali nel cui territorio sono comprese diverse parrocchie e realtà pastorali omogenee per vicinanza di territorio e per affinità di tradizioni religiose, culturali e sociali.
Non è più pensabile infatti che le parrocchie vivano isolate (cfr. CEI, il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n. 11): “dobbiamo passare da una parrocchia autosufficiente ad una comunione di parrocchie” ha scritto il nostro Arcivescovo Zuppi nella Nota Pastorale.
Le parrocchie dunque, pur restando autonome nella loro identità giuridica, sono chiamate oggi a lavorare insieme con progetti pastorali e iniziative comuni per essere più missionarie sul territorio.
L’assemblea di zona è stata la prima bella occasione di incontro e di confronto delle sette parrocchie che fanno parte della “zona pastorale di Casalecchio di Reno”.
Dopo aver invocato lo Spirito Santo e letto la Parola di Dio, ci si è confrontati su cinque temi centrali della vita delle nostre parrocchie: la liturgia, la carità, la catechesi, i giovani e scuola/cultura.
Dai dieci gruppi tante le riflessioni, i suggerimenti e le suggestioni che sono emerse e che costituiranno la base sulla quale si continuerà a progettare e a lavorare insieme nella neocostituita “Zona di Casalecchio di Reno”:
- CARITA’
Gli interventi hanno evidenziato un forte momento di crisi e di bisogno delle famiglie. Povertà economica, disgregazione familiare, l’affermazione di un modello pluriculturale e la solitudine degli anziani reclamano interventi forti in questi ambiti per alleviare uno stato di sofferenza sempre più marcato ampliato anche dalla disoccupazione e dalla paura per la criminalità sempre più diffusa.
Suggerimenti: puntare sul volontariato di prossimità, valorizzare ed unificare le esperienza già avviate, servizio nelle case di riposo e aggregazione degli anziani autosufficienti, “allenare” i giovani alla cultura del servizio
- CATECHESI (formazione catechisti)
Sono state evidenziate le seguenti difficoltà: vuoto educativo 0-6 anni, scarsi momenti di condivisione tra i catechisti, assenza delle famiglie dei bambini nel percorso educativo cristiano, scarsità di esempi/testimoni dell’amore di Dio, scarsa partecipazione alla S. Messa,
Suggerimenti: valorizzare le esperienze in essere con qualche incontro in zona (vedi modello Ponte Ronca), “fare rete” tra i catechisti anche a mezzo wa, migliorare la formazione degli stessi anche con riferimento ad elementi di pedagogia.
- LITURGIA
Si registra uno scarso coinvolgimento e responsabilizzazione dei fedeli.
Suggerimenti: curare maggiormente l’accoglienza delle persone e la preparazione dei canti, suddividere su più persone i servizi liturgici, coordinare gli orari delle Messe parrocchiali per ampliare le fasce orarie di celebrazione, valorizzare maggiormente il rito del Battesimo e gli altri momenti liturgici.
- SCUOLA E CULTURA
La notevole offerta formativa di Casalecchio e la numerosità delle sue scuole amplificano e moltiplicano i problemi rilevati in questo settore.
Tre i fenomeni maggiori: l’assenza di relazione tra scuola e famiglia, l’affermazione di un modello educativo fortemente competitivo, la scomparsa della dimensione spirituale.
Le famiglie cristiane sono impreparate ad affrontare questi temi.
Suggerimenti: diffondere una maggior conoscenza della Dottrina sociale della Chiesa, supportare genitori ed adolescenti nel delicato passaggio alla vita adulta anche con momenti specifici di formazione (ad es. sul “fine vita”, il senso della libertà, il lavoro, le tecno-biologie, la sessualità, ecc.).
- GIOVANI
Casalecchio è caratterizzata da centri di aggregazione giovanile “laici e consumistici” dove si rischiano momenti aggregativi fine a se stessi, privi di valori e del senso della speranza.
Suggerimenti: aiutare i giovani a porsi delle domande, farli lavorare insieme su obiettivi comuni ed ideali, offrire degli spazi alternativi a quelli commerciali, valorizzare e riproporre le esperienze dei campi scuola e/o di lavoro
Con questa assemblea un cantiere è stato aperto!
Infatti, le riflessioni e gli spunti che lì sono emersi e solo in parte e sinteticamente riportati qui sopra verranno elaborati dalle commissioni che in questi giorni si stanno costituendo con i referenti delle varie parrocchie per un cammino progettuale dove tutti sono chiamati a collaborare per un reciproco arricchimento!
Come ci ricorda spesso Papa Francesco siamo una “chiesa in cammino”, una chiesa che (come nella prima pentecoste) chiede il dono dello Spirito perché non vuole restare rintanata in casa per paura di uscire o per la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze ma è disposta ad accogliere le sfide dei cambiamenti in atto nella nostra Chiesa, ma anche nella nostra cultura e società ed essere più protesa al servizio dell’evangelizzazione, andando incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo.