Preparazione
La realizzazione dell’opera da parte dell’ing. Aldo Barbieri è frutto di un lungo lavoro di progettazione partecipata, di scambio di pareri e consigli con diverse persone: principalmente con il parroco, poi con i suoi consiglieri e con l’Ufficio Nuove Chiese della Diocesi di Bologna.
L’intera comunità parrocchiale è stata coinvolta in un cammino formativo di incontri a carattere generale:
- “I luoghi di culto nell’esperienza religiosa dei popoli”
con relatori Mons Facchini, ordinario di Antropologia nell’Università di Bologna e il Prof. Lanzi, docente nell’Istituto Veritatis Splendor e Direttore del Museo B.V. di S. Luca; - “Il tempio cristiano ed i suoi elementi: funzioni e simbolismi”
relatrice la prof.ssa Gioia Lanzi docente del seminario di storia dell’arte presso la Facoltà di Teologia dell’Emilia Romagna; - “Dal tempio di pietre al tempio spirituale”
relatore Don Mario Fini, docente presso la FTER e parroco a S. Maria della Misericordia (BO).
Poi, come previsto dal progetto architettonico, si è pensato ad alcuni temi da sviluppare per i luoghi e gli oggetti dello spazio sacro: l’altare, l’ambone, il presbiterio, la sede, la croce, la via crucis, il battistero.
Chiedendo unitarietà, semplicità e immediatezza dei messaggi tali temi sono stati proposti a 8 artisti che, tramite bozzetti, hanno presentato le loro più creative soluzioni.
Il coinvolgimento di più artisti in fase concorsuale ha comportato un significativo impegno per l’intera comunità parrocchiale che in numerosi incontri si è confrontata e, dopo varie discussioni, è giunta ad una scelta definitiva per quanto riguarda il percorso iconografico interno (altare, ambone, sede, battistero, abside, via crucis) e si riconosce all’artista Filip Moroder Doss di interpretare con le sue opere in modo pregnante lo spazio sacro.
Dal lavoro sono emersi anche utili suggerimenti che sono stati accolti quali, ad esempio, la ricollocazione del Battistero, che originariamente era a sinistra dell’altare, la sostituzione del frontale inizialmente presente in facciata con il Gesù Buon Pastore e Gesù Porta, in bronzo, inserito tra le porte di accesso e affidato all’artista prof. L.E. Mattei.
Queste proposte, emerse negli incontri, sono state accolte di buon grado dal progettista anche se hanno comportato un completo ristudio del portale di accesso e del battistero.
Questo scambio di pareri tra gli artisti e la parrocchia ha avuto un valore formativo, oltre al coinvolgimento oggettivo della comunità.
Posa Prima Pietra
Il Progetto Artistico
Le parti che compongono l’opera
L’intervento nell’area in questione si compone di corpi distinti collegati fra di loro in modo organico:
- Il sagrato – “luogo dell’avvicinamento e della preparazione, è chiuso in un lato da un porticato che collega il campanile alla facciata della Chiesa in un unico raggruppamento organico … è stato pensato in modo da mantenere il collegamento visivo con la chiesetta-madre di San Biagio, che segnava il territorio fin dalla sua origine. (a.p.)
- Il campanile – “segno che marca il territorio e funge da elemento da traguardare in distanza, sarà oggetto di progetto esecutivo al momento dell’esecuzione, ora rimandata per motivi economici”. (a.p.)
- Il portico che collega il campanile alla chiesa e connota il sagrato. – “É il primo segno/richiamo agli elementi della tradizione che ritroviamo numerosi nella progettazione. E’ il portico che accoglie il pellegrino, è il portico che si rifà alle basiliche cistercensi, alla chiesa di S. Ambrogio a Milano.
Interessante la valutazione positiva che il Comune ha dato alla proposta di realizzare il porticato fino ad inserirlo tra le opere di urbanizzazione a carico dell’attuatore/finanziatore degli interventi privati del comparto al pari della pavimentazione della piazza e dell’illuminazione
In corso di attuazione del Piano Particolareggiato purtroppo si sono realizzati due eventi che non hanno giovato all’opera:
- la costruzione della barriera antirumore verso la via Porrettana che è di altezza almeno doppia rispetto a quanto ci si potesse attendere, e pertanto limita l’aspettativa del Comune di connotare l’abitato con la visibilità della Chiesa
- fabbricati per civile abitazione sono stati realizzati fin sul confine del terreno della Parrocchia, a differenza di quanto previsto nel progetto iniziale, pertanto la distanza tra questi edifici e quello delle opere parrocchiali risulta essere molto ristretta” (a.p.)
La chiesa
LA FACCIATA
le linee della copertura si presentano in facciata “a gradiente interrotto”, ossia con un gradino asimmetrico a simboleggiare la salita al cielo “interrotta”, simbolo di difficoltà e fatica come è difficoltoso lo sforzo dell’uomo nel rialzarsi dalla caduta: questo simbolo riecheggia nella Croce che è tutta una “interruzione”. La facciata è nella tradizione il luogo in cui l’umano si unisce a Dio: anche nella nostra facciata troviamo una propaggine aperta lateralmente al porticato, ovvero al luogo in cui l’uomo viene accolto e si rivolge alla Chiesa di Dio.
Il mattone faccia a vista esprime il naturale richiamo a tante costruzioni/chiese del territorio; in particolare la disposizione dei mattoni a file alternate “dentro-fuori” richiama alcuni edifici sacri, non completati in facciata ma predisposti a ricevere i rivestimenti di marmo. (a.p.)
LA CROCE
presente in facciata, a cui il progettista stesso aveva affidato il significato di “sofferenza” (espresso dal suo perimetro che non è definito ma vuole essere frastagliato, aperto, che non si pone come elemento di perfezione, ma che vuole essere sintesi dell’essere “umano” con tutto quanto questo comporta”) viene dall’artista Moroder scomposta in 14 “frammenti” che compariranno ciascuno in ognuna delle stazioni della futura Via Crucis e, insieme, formano la croce dietro all’altare vicina al Cristo Risorto (XV stazione); (a.p.)
IL PORTALE
Appena sarà economicamente possibile al centro del portale di ingresso verrà posta una rappresentazione bronzea di “Gesù porta e pastore” (Gv. 10 – “Io sono la porta delle pecore”).
Il Buon Pastore è raffigurato con il gregge che protegge, guida e conduce in luogo sicuro.
Gesù, infatti, è la porta per la quale si entra nel Regno e si raggiunge la salvezza.
Lui è il nuovo recinto, il nuovo Tempio, in cui i suoi possono ottenere i beni messianici.
L’ATRIO
rappresenta il luogo di passaggio tra il mondo esterno e l’ambiente sacro, il luogo in cui l’uomo lascia i pensieri mondani per concentrarsi e prepararsi alle funzioni religiose; ma è anche il luogo in cui si annuncia il battistero come fonte purificatrice a cui il cristiano attinge, come inizio della vita cristiana.
Il luogo del battisteroposto all’ingresso del percorso/ingresso della chiesa, è costituito in modo organico dalla grande vetrata artistica e dal fonte battesimale vero e proprio: l’acquasantiera posta nell’atrio si collega alla vetrata con cui forma un tutt’uno. Questa particolare conformazione “vetrata + battistero + acquasantiera” è un tentativo di rispondere alle plurime esigenze di riconoscibilità, di ingresso nella vita cristiana, di funzionalità del rito del battesimo che normalmente viene svolto durante le celebrazioni eucaristiche e quindi deve essere ben in vista all’interno dell’aula.” (a.p.)
All’ampio atrio, in prolungamento con il porticato esterno ed il sagrato, viene attribuita la funzione di accoglienza ma anche quella di distinguere i due elementi che compongono la chiesa: l’Aula e la Cappella per la custodia Eucaristica e la preghiera.
L’AULA
è a forma semicircolare per sottolineare che è l’assemblea stessa che celebra tramite il suo presbitero; per favorire la partecipazione con una migliore visibilità si è preferito avere una forma più larga che lunga. Questo senso di partecipazione è stato colto perfettamente dall’artista che ha proposto ai piedi della croce la comunità per antonomasia, la comunità degli apostoli a rappresentare l’intera Chiesa.
La forma aperta a ventaglio ha un centro che non è interno all’aula stessa ma nel luogo della Custodia Eucaristica: questa impostazione non è contrastante con l’intenzione di avere un forte senso della centralità, la qual cosa è affidata all’altare dalle significative proporzioni e dalla convergenza delle linee delle travi del coperto, delle pareti e del pavimento.
La Chiesa ha forma semicircolare con un punto di origine e due forti raggi che la delimitano. In realtà il semicerchio è leggermente irregolare, ovvero si tratta di un settore di una spirale proprio di una chiocciola: quelle chiocciole così presenti/tipiche del materiale a pavimento, chiocciole/conchiglie marine così vicine alle forme primordiali dei viventi, così capaci di esprimere il senso della vita. Possiamo dire che la forma della Chiesa deriva dall’intersezione di un qualcosa che si ispira alla vita così come era all’origine con le pareti che simbolizzano il messaggio che sgorga da Colui che rende tutto autentico.
Si è cercato di proporre quindi una forma moderna a cui è affidato un significato simbolico, come avevano un significato simbolico le piante a croce, ecc.”
A proposito di simbologia vengono riproposti anche alcuni oggetti secondo i significati dei numeri: 3 sono le finestre sull’abside che portano la luce da oriente ovvero la luce che viene da Cristo , 3 sono le porte a simboleggiare il Padre, lo Spirito Santo e il Cristo. (a.p.)
IL COLONNATO è la naturale prosecuzione dell’atrio verso l’interno dell’aula e ne prolunga le tematiche semantiche già descritte.(…)
Il fedele deve percorrere un lungo tragitto per arrivare alla propria conversione ovvero all’altare luogo centrale della salvezza, dove si comunica: un percorso su cui si affacciano gli angoli devozionali e la penitenzieria in continuità visiva con l’Assemblea: un luogo con luce naturale dove poter proseguire la riflessione personale maturata nella vita comunitaria.
Il “lungo” percorso sottolinea il significato simbolico del cammino, della strada verso il Cristo, della preparazione interiore alla preghiera ed alla contemplazione.(…)
Esso è scandito dalle colonne così come sono scandite dalle colonne le navate laterali delle nostre chiese storiche tradizionali nel tentativo, quindi, di riprodurre l’effetto/sensazione che si ha quando si cammina in una navata laterale di una grande basilica per prendere posto nella navata centrale: quell’indulgere fisico del camminare che diventa momento di preparazione/raccoglimento e che termina nella sensazione – già nota – di stupore, di innalzamento dello sguardo, e simbolicamente anche dell’animo quando passiamo nella navata principale. Le colonne sul fondo dell’aula, superficialmente scabre con scanalature irregolari che simboleggiano la corteccia delle piante, rappresentano gli alberi della vita che vanno verso l’alto, verso la luce” (a.p.)
LA VIA CRUCIS “simbolo del cammino, ritroviamo tutto il nostro percorso umano: Cristo è condannato, caricato della croce, caduto, incontra sua madre, è aiutato così come noi siamo aiutati nella conversione; anche nel nostro progetto – a metà del nostro cammino – troviamo la penitenzieria, luogo della conversione e riconciliazione.” (a.p.)
IL PRESBITERIO “Si è cercato di realizzare un presbiterio molto dilatato in modo da non avere alcunché di allineato, ovvero di non avere gerarchie tra le parti e soprattutto per consentire movimenti molto marcati che dovrebbero conferire dinamicità alla celebrazione.” (a.p.)
- L’altare è al centro del presbiterio ed è formato da 3 elementi: una roccia grezza solida, un cristallo e un marmo bianco puro rettangolare.
L’altare è al centro di tutto.
La roccia ci richiama Gesù, pietra viva su cui siamo radicati e fondati… la pietra che fa stabile la casa e la vita.
Lui si è fatto per noi sacrificio e mensa (forma quadrangolare/rettangolare) e da lui sgorga la vita
- L’ambone. Luogo dell’annuncio angelico della resurrezione di Cristo è realizzato con gli stessi materiali dell’altare per ricordarci la seconda mensa a cui noi cristiani siamo chiamati a dissetarci: la mensa della Parola.
Gesù è la roccia da cui sgorga l’acqua viva che disseta e dà vita. (due cristalli verticali)
- la Chiesa e Maria. Sul piano del presbiterio sotto al Risorto sono posti delle sculture in legno (altorilievi) che richiamano i 12 apostoli e Maria.
Noi stretti a Gesù pietra viva (altare) dissetati dalla Parola (ambone), rinnovati e rigenerati a vita nuova … in questo abbraccio caldo del Vivente, legati indissolubilmente a lui veniamo impiegati per un tempio spirituale.
È la Chiesa intera, di sempre, che celebra insieme l’Eucaristia!
E’ la Chiesa popolo che diventa la casa di Dio e ognuno di noi ne è parte integrante, inscindibile e insostituibile.
- La sede. Con gli stessi materiali (la pietra, il vetro e non il marmo) con cui sono stati realizzati l’altare e l’ambone è stata ricavata anche la sede di chi presiede la celebrazione. Un elemento che si stacca dalle panche degli altri ministri e che è stata collocata a fondo del presbiterio rivolta al popolo.
La sede esprime la distinzione del ministero di colui che guida e presiede la celebrazione nella persona di Cristo, capo e pastore della sua chiesa.
IL BATTISTERO è a forma di albero e sorregge il fonte a forma di conchiglia in marmo bianco.
“L’albero della vita” è la croce e la resurrezione di Cristo in cui rinasciamo a vita nuova ripieni dei doni dello Spirito (7 cristalli)
Il battistero è inserito e fa corpo unico con la vetrata (le acque del diluvio) e il rosone (“Lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque)
Le acque del diluvio indicano il grande cammino della purificazione interiore, della liberazione dal peccato.
Il simbolismo dell’acqua si unisce nella zona del fonte all’immagine dello Spirito (“la colomba”) che nel rosone soprastante, quasi un ideogramma, diventa un punto di riferimento per “comunicare” le meraviglie che lo Spirito compie attraverso l’acqua battesimale.
Lo Spirito Santo è anche espresso attraverso il fuoco che scende dall’alto (cfr. “colonna di fuoco” Es. 13,21).
“Lui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco (Mt.3,11)”
“Se uno non è nato dall’acqua e dallo Spirito non può entrare nel regno di Dio” (Gv.3, 5)
Rigenerati come figli di Dio, diventiamo membra di Cristo, siamo incorporati nella Chiesa, diventiamo discepoli della parola, Corpo Mistico di Cristo Risorto con cui celebriamo l’eucaristia e siamo partecipi della sua missione.
La Cappella per la Custodia Eucaristica e la Preghiera
è il prolungamento formale dell’Aula principale dove ne vengono riproposti il linguaggio e la simbologia.
Essa è ricavata ad una quota più bassa rispetto all’atrio, la qual cosa – unitamente al fatto d’essere stata progettata con una intensità di luce molto inferiore rispetto all’Aula principale – cerca di riprodurre l’effetto percezione di “cripta” di tante nostre Chiese storiche/tradizionali, che sembrano essere per antonomasia il luogo del raccoglimento, il luogo dove custodire il bene prezioso. E’ qui infatti riservato uno spazio centrale alla Custodia Eucaristica al di fuori del luogo della celebrazione domenicale. (a.p.)
Il Santissimo, in un ben visibile e antico tabernacolo del ‘700, è in visione diretta dall’ingresso per essere manifesto da subito a chi entra in Chiesa.
“Ad esso è stato attribuito simbolicamente il ruolo centrale di tutto il progetto”
Il luogo della Custodia è, infatti, il centro su cui è costruita la Chiesa: analizzando la pianta infatti riscontriamo che da esso si dipartono le linee delle pareti che delimitano l’Aula come tutte le linee d’impianto del fabbricato.
Le pareti coincidono in modo forte e simbolico con braccia ideali – braccia che accolgono – che convergono in un centro che non è casuale ma è l’origine di tutto: la Vita vera è qui simbolicamente richiamata quale origine geometrica delle linee che reggono la costruzione ovvero le pareti, le travi del coperto, le linee del pavimento.
La nicchia che costituisce il luogo della Custodia Eucaristica è visibile anche all’esterno del fabbricato dall’interno del cortile e anche dalle Opere Parrocchiali così che, chi sa cosa rappresenta e conosce il contenuto di questa piccola abside, può sentire la Sua presenza discreta riversarsi nell’attività quotidiana.” (a.p.)
La Chiesa, comunità del Risorto, nasce dall’Eucarestia, riceve la sua forma dall’Eucarestia e vive nell’Eucarestia.
La comunità cristiana, infatti, ha come radice e cardine la celebrazione della sacra Eucarestia, dalla quale deve prendere le mosse qualsiasi iniziativa tendente a formare lo spirito di comunità.
Nella Cappella, inoltre, a fianco del Tabernacolo, è collocata anche l’immagine Mariana venerata in questa comunità con il nome di “Maria Madre dell’Amore”.
Maria è stata il primo tabernacolo vivente.
Lei guida il nostro cuore ad una vera preghiera adorante e silenziosa che penetra il mistero del Figlio.
Lei ci guida alla pienezza dell’Eucaristia e alla comunione fraterna.
Le opere parrocchiali
Nella realizzazione delle opere parrocchiali questi sono stati i principi fondamentali:
- “si è cercato di collocare gli edifici sul lotto in modo da conservare il maggior spazio possibile alle aree esterne per il gioco dei ragazzi e per la realizzazione delle feste parrocchiali
- l’edificio verte in modo centrale sull’ampio salone dell’oratorio che, localizzato al piano terra ed aperto con grandi vetrate sull’area esterna, si prefigge di essere il luogo dell’animazione, della vita quotidiana
- un grande disimpegno vetrato per dare continuità tra l’interno e l’esterno, su cui si affacciano l’ufficio del parroco e quelli della segreteria: si è cercato di generare uno spazio che spinga le persone a trovarsi, a sentire la presenza reciproca (piccole cose come l’inserimento di panche permanenti che facilitano la sosta)” (a.p.)
- a questi spazi al piano terra si aggiungono al piano primo: 5 sale (per riunioni, catechismo e doposcuola), l’appartamento per il parroco e un ufficio per il sacerdote collaboratore al primo piano.
* aspetti impiantistici
“Ai fini del buon utilizzo dell’aula sono importanti la sua acustica e l’illuminamento:
- Si è condotto uno studio acustico molto approfondito in fase di progetto sia per valutare la riflessione, l’assorbimento, la capacità di diffusione. Il riverbero è stato contenuto, in fase progettuale, in 0.8 sec. che – confermato nella realtà – è risultato essere un ottima risposta complessiva, conferendo alla sala una buona risultanza.
- Si è condotto uno studio illuminotecnico per l’utilizzo di luce riflessa; si è infatti optato per un corpo illuminante a due lampade, una che illumina direttamente il soffitto e l’altra che illumina in modo indiretto verso il basso, essendo il fascio di luce orientato verso uno schermo riflettente.
L’illuminazione è pertanto costituita da corpi illuminanti che tendono a “riempire” l’ampio volume come punti diffusori che, distribuiti all’interno delle navate, richiamano la luce dei lampadari antichi e generano un’atmosfera sostanzialmente diversa da quella che spesso viene ottenuta con illuminazione diretta.” (a.p.)
- Si è condotto, infine, uno studio sulla ventilazione naturale al fine di:
- diluire la concentrazione degli inquinanti nell’ambiente interno
- avere all’interno un benefico effetto nel controllo delle temperature nei mesi estivi
I testi in corsivo e tra virgolette (a.p.) sono stati presi da appunti del progettista Ing. Aldo Barbieri
Per questo motivo, anche se, a causa della conformazione della piazza, l’ingresso è orientato da sud verso nord, di fatto si è scelto l’orientamento dell’altare verso oriente! ”
“Il Rosone normalmente è in facciata ed è dedicato al Cristo. Nel nostro caso è solo nella controfacciata, ovvero è presente all’interno della Chiesa ed è dedicato allo Spirito Santo, ma è in comunicazione con la croce, ovvero riceve luce dalla croce di Cristo in una comunione che genera la vita nel sottostante battistero” (dagli appunti del progettista ing. Aldo Barbieri).
Fasi di Costruzione
Costruttore | Società Emiliana Cefa-Secefa S.a.s di Giuseppe Serenari |
Progetto artistico | Philip Moroder Doss, Arte Poli, Prof. L. E. Mattei |
Collaudo statico | Ing. Carmelo Ricciardo |
Validazione | Ing. Matteo Di Marzio |
Accatastamento | Arch. Paolo Santicchia |
FORNITORI E/O REALIZZATORI |
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Copertura legno | Holz Albertani (BS) |
ferro per strutture in c.a. |
Edilzanfi S.r.l (MO) |
carpenteria metallica e strutture ferro | F.lli Golinelli S.n.c.
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murature facciavista esterne | Consorzio CEAP (MO)
|
murature facciavista interne in blocco splittato | C.B.R. S.p.a. (BG)
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pacchetti di copertura (isolamenti, coperto in rame e lattonerie) |
Tecnocop S.r.l. (VR) |
intonaci interni ed esterni | Intoedil S.n.c. (MO) |
intonaci e finiture colorate in pasta | Fassa Bortolo (TV) |
controsoffitti e cartongessi | Linoleum Bologna (BO) |
opere in ferro, parapetti | F.lli Golinelli Snc (BO) |
pavimenti e rivestimenti in ceramica | Linoleum Bologna (BO)
|
pavimenti in marmo | Quintarelli Pietre e Marmi (VR) |
infissi in legno e opere di falegnameria | Diamanti Casa (BO) |
porte interne | Pietrelli Porte |
infissi alluminio | Lampo Infissi (BO) |
struttura portale Chiesa | Cipam S.r.l. (BO) |
vetro portale Chiesa | Vetreria Porrettana (BO)
|
ascensore | KONE S.p.a. (MI) |
impianti elettrici | Lolli Raffaele Impianti (BO)
|
impianti meccanici | Cergas – div. Taddia Impianti (BO)
|
matrici in gomma per pilastri a vista Chiesa | Arbloc (TV) |
calcestruzzi per c.a. | S.A.P.A.B.A. (BO) |
solai laterizio | Laternova S.r.l. (MI) |
Verde | |
Banchi chiesa | Caloi |
Vetrate Artistiche | Arte Poli (VR) |
Impianto audio | Paolo Mari (FI) |
Arredi marmo (tabernacolo, altare cappella feriale, angolo S. Biagio) | Imbellone (Casalecchio di R.– BO) |
Restauratore (Tabernacolo) | Fozzi Alessandro e Francesca (Casalecchio di Reno (BO) |