
Enciclica “Fratelli tutti” (Papa Francesco)
A otto anni dalla sua elezione, papa Francesco scrive una nuova Enciclica, che rappresenta il punto di confluenza di ampia parte del suo magistero. Il titolo è una citazione diretta dalle Ammonizioni di san Francesco: Fratelli tutti. e indica una fratellanza che si estende non solo agli esseri umani, ma subito anche alla terra, in piena sintonia con l’altra Enciclica del Pontefice, la Laudato si’
Fratelli tutti:
- declina insieme la fraternità e l’amicizia sociale.
- si apre con l’evocazione di una fraternità aperta, che permette a ogni persona di essere riconosciuta, valorizzata e amata al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo dell’universo in cui è nata o dove vive. La fedeltà al Signore è sempre proporzionale all’amore per i fratelli.
- ci fa compiere è quello che potremmo definire col Pontefice dell’«al di là», cioè della necessità di andare oltre se stessi. …. Nessuno può sperimentare il valore della vita senza volti concreti da amare. Qui sta un segreto dell’autentica esistenza umana (cfr n. 86). L’amore crea legami ed espande l’esistenza.
- chiede un cambio di prospettiva radicale non solo a livello interpersonale o statale, ma anche nelle relazioni internazionali: quello della certezza della destinazione comune dei beni della terra. Questa prospettiva cambia il panorama e «possiamo dire che ogni Paese è anche dello straniero, in quanto i beni di un territorio non devono essere negati a una persona bisognosa che provenga da un altro luogo» (n. 124).
- parla delle sfide da affrontare perché la fraternità non resti solamente un’astrazione, ma prenda carne (es. migrazioni).
- necessità di una migliore politica, posta al servizio del vero bene comune (cfr n. 154) e non sottomessa all’economia
- il dialogo: via più adatta per arrivare a riconoscere ciò che dev’essere sempre affermato e rispettato, e che va oltre il consenso occasionale» (n. 211).
- la guerra – minaccia costante – è la negazione di tutti i diritti e una drammatica aggressione all’ambiente» (n. 257).
- la pena di morte è inadeguata sul piano morale e non è più necessaria sul piano penale.
- Le religioni che raccolgono secoli di esperienza e di sapienza sono al servizio della fraternità e devono partecipare al dibattito pubblico così come la politica o la scienza (cfr n. 275).
- La sorgente della dignità umana e della fraternità per i cristiani, in particolare, sta nel Vangelo di Gesù Cristo, dal quale scaturisce, sia per il pensiero sia per l’azione pastorale, l’importanza fondamentale della relazione, dell’incontro, della comunione universale con l’umanità intera (cfr n. 277). La Chiesa «con la potenza del Risorto, vuole partorire un mondo nuovo, dove tutti siamo fratelli, dove ci sia posto per ogni scartato delle nostre società, dove risplendano la giustizia e la pace» (n. 278).